Le Tecniche tradizionali


Tecniche alternative alla ILT, terapia intralesionale laser

La rimozione dei materiali iniettati è, purtroppo una pratica diffusa da molti anni, praticamente da quando è iniziata l'infiltrazione di filler. La tecnica chirurgica è la più datata. In seguito, con l'enorme diffusione dei filler a base di acido jaluronico, si è studiato un enzima. La jaluronidasi che scioglie i legamidell'acido jaluronico che perderà rapidamente la sua viscosità accelerandone quindi il riassorbimento. E' di recente introduzione nel mercato una categoria di filler che è caratterizzata dalla presenza, come agente volumizzante, di cellulosa, ed è per questo che viene utilizzata la cellulasi per ridurre la presenza di questi prodotti.


Chirurgia

La Chirurgia, per anni, è stata l'unica possibilità per rimuovere i granulomi da filler. Attualmente viene riservata solo a quei casi in cui il granuloma, principalmente per la natura del filler iniettato, non possa essere rimosso con il laser.

I grandi limiti della Chirurgia sono le cicatrici che, indipendentemente dala bravura e la cura del chirurgo, spesso possono rimnere visibili. Questo può dipendere dalla posizione del granuloma ma anche e soprattutto dalla biologia dell'individuo. Bisogna sempre infatti ricordare che il chirurgo esegue uncisione e sutura, ma è la biologia del paziente che fà la cicatrice.


Jaluronidasi

Quando il filler impiantato è a base di acido jaluronico, nel caso di reazioni avverse tipo granulomi o eccesso di prodotto, di può usare la Jaluronidasi. L'acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi dell'uomo. Al fine di correggere i deficit di volume, anche in considerazione della sua fisiologica presenza nel corpo umano, i filler più utilizzati in questi anni sono composti da acido jaluronico di sintesi. Questo è un materiale riassorbibile, ma non per questo non sono escluse le complicanze. Errori di infiltrazione, eventuale presenza batterica o materiali di scarsa qualità possono creare l'insorgenza di granulomi da filler. In questo caso, quando si è sicuri che il materiale iniettato sia certamente un filler a base di acido jaluronico, si può provare a iniettare a livello dell'accumulo la jaluronidasi, enzima capace di degradare gli accumuli di filler. Questa sostanza agisce su un particolare legame molecolare presente nel materiale di sintesi e pertanto non è dannoso per l'acido jaluronico fisiologicamente presente nel corpo umano.


Cellulasi

Una nuova generazione di prodotti iniettabili è costituita da varie forme di cellulosa. In questo caso l'enzima che può ridurre gli accumuli si chiama cellulase, è di fabbricazione galenica e può offrire risultati molto soddisfacenti.

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Dr. Luca Fracasso

Il Dr. Luca Fracasso, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, non si occupa solo della rimozione dei filler ma anche, e soprattutto, nella Chirurgia Estetica, Ricostruttiva e nella Medicina Estetica.

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